Il Giardino delle Culture nasce per condividere i saperi coltivati ogni giorno all’interno del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità.
In un’inedita cornice serale, una serie di eventi, ispirati a diversi ambiti disciplinari, che intendono offrire al pubblico nuove prospettive per interpretare il mondo contemporaneo a partire dalle sue radici storiche.
Relazioni è il tema che accompagna la seconda edizione del festival: voci e linguaggi diversi esplorano legami complessi tra umanità e natura, incontri tra culture distanti nello spazio e nel tempo, connessioni visibili e nascoste, intrecci di potere e cambiamenti sociali.
In apertura, mercoledì 29 maggio, una riflessione sulle relazioni tra esseri umani e ambiente, e il loro complesso equilibrio. Una convivenza resa difficile da eventi naturali imprevedibili e devastanti, come eruzioni e terremoti, che hanno da sempre accompagnato la storia umana trovando intense testimonianze nelle pagine degli autori antichi. Ma anche scelte di vita non sostenibili, attività produttive basate su fonti non rinnovabili e il generale disinteresse verso gli ecosistemi e le altre specie che abitano il pianeta continuano a peggiorare la situazione. Quali sono le prospettive di questo rapporto che dura, tra alti e bassi, da milioni di anni? Cosa è realisticamente possibile fare per migliorarlo?
Il tema delle relazioni tra persone, luoghi e culture distanti nello spazio e nel tempo è invece al centro della seconda serata, giovedì 30 maggio. Racconti di viaggi sospesi tra realtà e immaginazione, esperienze personali che attraversano la Storia diventandone parte integrante. Attraverso il linguaggio del cinema e del teatro, una ricerca delle connessioni visibili e nascoste tra l’essere umano e il mondo che lo circonda.
L’ultima serata del festival, venerdì 31 maggio, affronta intrecci di potere e cambiamenti sociali: relazioni tra generi, persone e popolazioni diverse che si incontrano (e scontrano) sul terreno dei diritti individuali e collettivi. Musica, teatro e letteratura per raccontare, muovendosi tra passato e presente, storie di piccole e grandi sfide ai modelli prestabiliti, ai privilegi, alle convenzioni sociali.
Durante tutte le giornate del festival, alle ore 16.00 e 17.00, avrà luogo una visita guidata a Palazzo Luzzatto Dina a cura di Cinzia Pegoraro (Biblioteca di Storia), Simone Fatuzzo (dBC), Antonino Proto e Giorgio Bezzon (DiSSGeA).
Il Giardino delle Culture nasce per condividere i saperi coltivati ogni giorno all’interno del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità.
In un’inedita cornice serale, una serie di eventi, ispirati a diversi ambiti disciplinari, che intendono offrire al pubblico nuove prospettive per interpretare il mondo contemporaneo a partire dalle sue radici storiche.
Relazioni è il tema che accompagna la seconda edizione del festival: voci e linguaggi diversi esplorano legami complessi tra umanità e natura, incontri tra culture distanti nello spazio e nel tempo, connessioni visibili e nascoste, intrecci di potere e cambiamenti sociali.
In apertura, mercoledì 29 maggio, una riflessione sulle relazioni tra esseri umani e ambiente, e il loro complesso equilibrio. Una convivenza resa difficile da eventi naturali imprevedibili e devastanti, come eruzioni e terremoti, che hanno da sempre accompagnato la storia umana trovando intense testimonianze nelle pagine degli autori antichi. Ma anche scelte di vita non sostenibili, attività produttive basate su fonti non rinnovabili e il generale disinteresse verso gli ecosistemi e le altre specie che abitano il pianeta continuano a peggiorare la situazione. Quali sono le prospettive di questo rapporto che dura, tra alti e bassi, da milioni di anni? Cosa è realisticamente possibile fare per migliorarlo?
Il tema delle relazioni tra persone, luoghi e culture distanti nello spazio e nel tempo è invece al centro della seconda serata, giovedì 30 maggio. Racconti di viaggi sospesi tra realtà e immaginazione, esperienze personali che attraversano la Storia diventandone parte integrante. Attraverso il linguaggio del cinema e del teatro, una ricerca delle connessioni visibili e nascoste tra l’essere umano e il mondo che lo circonda.
L’ultima serata del festival, venerdì 31 maggio, affronta intrecci di potere e cambiamenti sociali: relazioni tra generi, persone e popolazioni diverse che si incontrano (e scontrano) sul terreno dei diritti individuali e collettivi. Musica, teatro e letteratura per raccontare, muovendosi tra passato e presente, storie di piccole e grandi sfide ai modelli prestabiliti, ai privilegi, alle convenzioni sociali.
Durante tutte le giornate del festival, alle ore 16.00 e 17.00, avrà luogo una visita guidata a Palazzo Luzzatto Dina a cura di Cinzia Pegoraro (Biblioteca di Storia), Simone Fatuzzo (dBC), Antonino Proto e Giorgio Bezzon (DiSSGeA).