Cosa c'è oltre il Petrolio?
Che cosa è rimasto nella Regione amazzonica del Sucumbios in Ecuador "dopo" il petrolio, cioè dopo la stagione delle estrazioni selvagge?
E che cosa è rimasto del paesaggio (naturale e umano) del Mustang Tibetano dopo che i Cinesi hanno costruito una camionabile laddove c'era solo un sentiero di alta montagna?
Che cosa è rimasto del Global Seed Vault (Deposito mondiale di semi) alle Isole Svalbard dopo che a causa dei cambiamenti climatici le temperature sono radicalmente aumentate?
Che cosa è rimasto in Yemen delle Mura di sabbia di San'a, per salvare le quali Pasolini fece un appello all’UNESCO, dopo 8 anni di guerra e di bombardamenti?
Nei filmati di viaggio di Patrizio Roversi, accompagnati dalle musiche di Maurizio Camardi con David Soto Chero, per la regia di Mietta Corli, non c'è però nulla di apocalittico, anzi. La cifra dello spettacolo è la leggerezza. Si raccontano progetti di cooperazione internazionale che aprono prospettive positive. A volte si sorride.
E si fa persino merenda…
Patrizio Roversi è un conduttore televisivo (Per un pugno di libri, Turisti per caso, RAI3; Linea Verde RAI1; Slow Tour Rete4). Testimone oculare volontario per l'ONG CEFA. Autore di libri di viaggi e turismo, attivo anche sul web (italiaslowtour.it, patrizioro
29 maggio, ore 21:30
Cosa c'è oltre il Petrolio? Che cosa è rimasto nella Regione amazzonica del Sucumbios in Ecuador "dopo" il petrolio, cioè dopo la stagione delle estrazioni selvagge? E che cosa è rimasto del paesaggio (naturale e umano) del Mustang Tibetano dopo che i Cinesi hanno costruito una camionabile laddove c'era solo un sentiero di alta montagna? Che cosa è rimasto del Global Seed Vault (Deposito mondiale di semi) alle Isole Svalbard dopo che a causa dei cambiamenti climatici le temperature sono radicalmente aumentate? Che cosa è rimasto in Yemen delle Mura di sabbia di San'a, per salvare le quali Pasolini fece un appello all’UNESCO, dopo 8 anni di guerra e di bombardamenti? Nei filmati di viaggio di Patrizio Roversi, accompagnati dalle musiche di Maurizio Camardi con David Soto Chero, per la regia di Mietta Corli, non c'è però nulla di apocalittico, anzi. La cifra dello spettacolo è la leggerezza. Si raccontano progetti di cooperazione internazionale che aprono prospettive positive. A volte si sorride. E si fa persino merenda…